Monday, August 26, 2013

Accettare, rifiutare o negoziare?

Quando arriva una proposta di lavoro, le possibili azioni da intraprendere sono tre: accettare, rifiutare, negoziare. Se il progetto è alla vostra portata, con tariffe e scadenza soddisfacenti, è chiaro che si può accettare e iniziare a lavorare; in caso contrario, occorre determinare se vale la pena di negoziare o se è il caso di rifiutare.

Quando l'entusiasmo iniziale viene spento da scadenze troppo brevi, tariffe inferiori a quelle che applichiamo o richieste di strani servizi che non rientrano tra quelli che offriamo, entra in gioco la logica. Ogni situazione è diversa ma queste linee guida ci possono aiutare a gestire le varie circostanze nel migliore dei modi.

1) Accettare che a volte, nonostante tutta la buona volontà, non si può raggiungere un compromesso.

Se scendere a compromessi fa parte della routine, ci sono momenti in cui bisogna semplicemente suggerire al cliente di non essere la persona adatta per il lavoro. Quando il budget proposto corrisponde a un terzo di quanto ho stabilito per i miei servizi di traduzione, quasi sicuramente non c'è un grande margine di negoziazione. Io e il cliente siamo proprio su due pianeti diversi. Quindi, invece di scambiare interminabili email di botta e risposta cercando di trovare una via di mezzo, preferisco semplicemente rifiutare il lavoro. Secondo la mia filosofia è meglio fare shopping che lavorare per 10$ l'ora. Il lavoro ben pagato c'è e si deve solo trovare.

Quando invece riteniamo possibile trovare un compromesso...

2) Tastare il terreno

Durante la valutazione di un lavoro propostomi, considero sempre: l'argomento, la tariffa e la scadenza. Se uno o due di questi elementi sono accettabili, cerco di raggiungere un accordo con il cliente. Non è raro che una scadenza troppo breve in realtà possa essere estesa oppure una tariffa un tantino insoddisfacente possa essere incrementata. In particolare quando lavoro con determinate agenzie, ho l'impressione che (detto schiettamente) mi vogliano fregare. Ma io faccio la gnorri e propongo la mia scadenza e/o tariffa. Non facendomi spaventare dalle loro proposte ed essendo disposta a perdere un lavoro per il quale non credo di essere pagata adeguatamente, la mia determinazione ha molte volte la meglio.

3) Comunicare in modo efficace. 

Questo è particolarmente difficile quando, nel nostro caso, si ha a che fare con gente di tutto il mondo, con culture, usi e costumi, stili di comunicazione totalmente diversi. Le aziende per cui lavoro hanno sedi in Europa, Nord America e Asia, quindi non è raro che mi arrivino proposte di lavoro dalla Cina, dagli USA o dalla Spagna. Pertanto è necessario saper comunicare senza essere fraintesi. Nel dubbio, usare un linguaggio extra soft e meno aggressivo possibile è sempre consigliabile.

Esempi:
"I would love to work on this, but is there any way you can postpone the deadline?"
"Thank you for contacting me with your request. However, I am not interested in this job. Perhaps next time!"
"The rate you are offering is rather low. Would X fit in your budget?"

All'inizio negoziare con il cliente vi sembrerà strano, ma se lo fate nel modo giusto trasmetterete un senso di sicurezza e professionalità. Perché? Perché dimostrerete di essere competenti, di sapere quanto valete e di non avere paura del confronto.

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